Il gruppo della Prof.ssa Bouillet (Université Grenoble Alpes, Grenoble) ha pubblicato uno studio retrospettivo multicentrico per analizzare le conseguenze cliniche della menopausa in un gruppo di donne francesi affette da angioedema ereditario.
Sono state coinvolte pazienti con C1INH-HAE (57), FXII-HAE (5), PLG-HAE (1) e U-HAE (2).
L’attività di malattia è stata valutata attraverso uno score precedentemente validato (Prior N, 2016) che distingue 4 classi in relazione alla frequenza e alla gravità degli attacchi ed alla assunzione di terapia profilattica.
I dati, relativi ai 5 anni prima dell’insorgenza della menopausa e ai 6 mesi precedenti l’inclusione nello studio, sono stati raccolti tramite intervista telefonica.
L’età media al momento della raccolta dei dati era di 62,7 anni; La distanza temporale media dall’insorgenza della menopausa 12,5 anni. 30 pazienti (46,1%) non hanno mostrato modifiche della classe di gravità tra prima e dopo la menopausa; 25 (38,5%) hanno riportato un miglioramento della classe di gravità; in 10 (15,4%) la classe di gravità è peggiorata.
La suscettibilità agli estrogeni (definita come esordio o aggravamento durante la pubertà, la gravidanza o terapia estrogenica oppure l’occorrenza catameniale degli attacchi) rappresentava un fattore predittivo per un miglioramento post-menopausale, per quanto ai limiti della significatività statistica.
Il 46% delle pazienti di questo gruppo ha mostrato un miglioramento.
L’intensità della sindrome post-menopausale, espressione di ipoestrogenismo, non è risultata correlare con un miglioramento dell’attività di malattia.
13 pazienti, tutte con pregressa suscettibilità agli estrogeni, hanno ricevuto un trattamento ormonale sostitutivo con ormoni estrogeni per mitigare gli effetti della menopausa, e di esse solo 3 hanno riferito un peggioramento dell’attività di malattia; questa osservazione è stata spiegata dagli autori come conseguenza dell’uso prevalente della somministrazione transcutanea, (10/13 pazienti), che determinerebbe minori effetti sull’espressione proteica a livello epatico rispetto agli estrogeni orali.